Le Reflex di medio formato monoculari |
| Si tratta di apparecchi reflex, dotate
quindi di uno specchio che raddrizza l'immagine, di medio formato; di
solito questi apparecchi vanno dal formato 4.5,x6 fino al 6x6, ma in
rari casi possono giungere fino al 6x9 o più; questi ultimi
apparecchi sono di solito molto vecchi, per non dire antichi, ma ciò non
toglie che abbiano quel fascino che solo le fotocamere d'epoca
posseggono. Le reflex monoculari più famose sono le svedesi Hasselblad, note per la loro qualità costruttiva e per l'eccellenza delle ottiche Zeiss. Ancor oggi hanno prezzi elevati, tuttavia queste fotocamere erano spesso usate da professionisti e ciò vuol dire che hanno lavorato molto, e molto lavoro vuol dire molta usura. Di conseguenza l'acquisto di una fotocamera del genere va attentamente ponderato. C'erano poi le "Hasselblad dei poveri" cioè le Zenza Bronica. Mai appellativo fu più ingiusto perché le Zenza erano ottimi apparecchi, con buone o eccellenti ottiche e non le regalavano. Credo sia più giusto dare il giusto posto alle Zenza tra le fotocamere di buona o ottima qualità, anzi secondo me è più adatto definire le Hasselblad " Le Zenza Bronica dei professionisti e amatori ricchi" il che non implica che le Zenza Bronica siano le Hasselblad dei poveri. Se proprio si vuol trovare una serie di fotocamere del genere destinate ai poveri possiamo pensare alle Kiev sia a quelle che si ispiravano alle Hasselblad, come la Kiev 88, sia quelle che sembravano delle grosse reflex come anche la Pentacon Six o le Kiev 6S e 60. Tuttavia per usarle si deve essere un povero fortunato, specie la Kiev 88 è soggetta a molti guasti, mentre va meglio per le Pentacon Six e le Kiev 6S e 60 che pure hanno dei difetti ma sono facilmente risolvibili |
| Kiev 60 |
| Alcuni obiettivi per la Kiev 60. |
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| Zenza Bronica SQ-A |
| Alcuni obiettivi per la Zenza Bronica SQ-A |
| Zenza
Bronica ETRS Un'interessante comparazione tra la Hasselblad e la prima Bronica importata in Italia, la S, nel 1962 è riportata nel numero di luglio 2025 del Giornalino del Fotografo Venuto dal Passato, tratta da un articolo di Progresso Fotografico del 1962. |