Zeiss Jena Sonnar 180 mm 2,8 Zebra (Olympia Sonnar)

Questo obiettivo con innesto Pentacon Six può definirsi "leggendario" perché si ritiene che discenda dal famoso Olympia Sonnar. Vediamo qualche notizia
Si tratta di un teleobiettivo di alta qualità prodotto nella Germania Est (DDR) dalla Carl Zeiss Jena; è noto per la sua luminosità, la nitidezza e la resa ottica eccellente, ed è stato ampiamente utilizzato su fotocamere a medio formato con montatura Pentacon Six (come la Pentacon Six TL e la Kiev 60).

Scheda tecnica del Carl Zeiss Jena Sonnar 180mm f/2.8 (versione zebrata):

  • Tipo: Teleobiettivo per medio formato
  • Lunghezza focale: 180mm
  • Apertura massima: f/2.8
  • Apertura minima: f/22
  • Montatura: Baionetta Pentacon Six (compatibile con fotocamere come la Pentacon Six TL e la Kiev 60)
  • Costruzione ottica: 5 elementi in 4 gruppi (design Sonnar)
  • Angolo di campo: Circa 14° (su formato 6x6 cm)
  • Messa a fuoco: Manuale, con distanza minima di 1,7 metri
  • Diaframma: Manuale, con scala dei diaframmi da f/2.8 a f/22
  • Trattamento antiriflesso: Singolo strato (non multistrato)
  • Filtri: Attacco per filtri da 82mm
  • Dimensioni e peso: Design robusto, con un peso di circa 1.400 grammi
Ne sono stati prodotti diversi modelli, ma la differenza più rilevante è tra versione zebrata e nera. Vediamone le principali differenze.

Confronto con la versione nera (multistrato):

1.       Trattamento antiriflesso:

o        La versione zebrata ha un trattamento antiriflesso a singolo strato, che riduce i riflessi ma è meno efficace rispetto ai trattamenti multistrato.

o        La versione nera più recente ha un trattamento antiriflesso multistrato, che migliora la trasmissione della luce e riduce ulteriormente i riflessi e i flare.

2.      Costruzione e design:

o        La versione zebrata ha un design estetico caratteristico, con anelli di messa a fuoco e diaframma in alluminio zigrinato (da cui il nome "zebrata").

o        La versione nera ha un design più moderno, con finiture nere e un aspetto più compatto.

3.      Prestazioni ottiche:

o        Entrambe le versioni condividono lo stesso design ottico a 5 elementi in 4 gruppi, che garantisce una nitidezza eccellente e una resa dei colori naturale.

o        La versione multistrato (nera) offre un leggero vantaggio in condizioni di controluce, grazie alla migliore gestione dei riflessi.

4.      Collezionismo:

o        La versione zebrata è molto apprezzata dai collezionisti per il suo design vintage e il suo legame con la storia della fotografia.

o        La versione nera è più pratica per l'uso quotidiano, grazie al trattamento multistrato e al design moderno.

Bisogna aggiungere che la versione nera costa di più di quella zebrata che è comunque ottima; per l'acquisto sarà quindi necessario valutare se la miglior resa della versione nera vale le differenza di prezzo. Se si cerca il meglio, allora si dovrà optare per la versione nera, se però si vuole un obiettivo comunque ottimo e prestando un po' di attenzione ai controluce, la versione zebrata non farà rimpiangere il risparmio.
Si afferma che questo 180 mm derivi direttamente dal "mitico" Olympia Sonnar. Pare che la cosa sia vera e allora è necessario per lo meno accennare a questo obiettivo.

L’Olympia Sonnar 180mm f/2.8 è un obiettivo leggendario, progettato e prodotto da Carl Zeiss per le fotocamere Contax in occasione delle Olimpiadi di Berlino del 1936.
Rappresenta un vero e proprio capolavoro di ingegneria ottica per l'epoca, e la sua storia è strettamente legata agli eventi storici e tecnologici del XX secolo. Fu sviluppato specificamente per i fotografi sportivi che avrebbero documentato le Olimpiadi di Berlino, un evento che, oltre all'importanza sportiva, fu anche un'occasione di propaganda per il regime nazista. Per l'epoca, un obiettivo con un'apertura massima di f/2.8 e una lunghezza focale di 180mm era rivoluzionario. Offriva una luminosità senza precedenti per la lunghezza focale, permettendo di scattare in condizioni di luce scarsa e di ottenere una profondità di campo ridotta, ideale per isolare i soggetti. La sua produzione fu limitata, rendendolo un oggetto estremamente raro e ricercato dai collezionisti. L'Olympia Sonnar 180mm f/2.8 era un teleobiettivo progettato per il formato 35mm e montato su fotocamere Contax a telemetro. La sua costruzione ottica, composta da 5 elementi in 4 gruppi, era basata sul design Sonnar.
Nonostante l'assenza di trattamenti antiriflessi, che all'epoca non erano ancora diffusi, l'obiettivo offriva prestazioni ottiche eccellenti. La luminosità di f/2.8 permetteva di scattare in condizioni di luce difficili e di ottenere uno sfondo sfocato (c.d.bokeh) molto piacevole. La distorsione era ben controllata, e il contrasto era eccellente per l'epoca. La messa a fuoco si avvaleva del telemetro della Contax, con una distanza minima di circa 2 metri,ma furono progettati anche accessori che permettevano di ottenere una visione reflex; il diaframma aveva una scala che andava da f/2.8 a f/22. Il design era robusto e compatto per l'epoca, con un peso di circa 1.000 grammi
.
Le immagini scattate con l'Olympia Sonnar durante le Olimpiadi di Berlino del 1936 sono diventate parte della storia della fotografia sportiva. Questo obiettivo non solo documentò un evento storico, ma influenzò anche lo sviluppo di molti obiettivi successivi. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, il design del Sonnar fu portato nella Germania Est, dove la Carl Zeiss Jena continuò a produrre obiettivi di alta qualità, incluso il Sonnar 180mm f/2.8 per la montatura Pentacon Six. Questo obiettivo, pur mantenendo la stessa formula ottica, fu adattato per fotocamere a medio formato, diventando un punto di riferimento per i fotografi dell'epoca.

Oggi, l'Olympia Sonnar 180mm f/2.8 è uno degli obiettivi più ricercati dai collezionisti di fotografia vintage.
Gli esemplari in buone condizioni possono raggiungere prezzi molto elevati, non solo per la loro rarità, ma anche per il loro legame con la storia della fotografia e degli eventi storici.
In effetti molti obiettivi e fotocamere hanno un valore storico, che ne fa aumentare, e di molto, il prezzo.
Si pensi alle Kiev a telemetro prodotte appena dopo la seconda guerra mondiale; non sono in grado di dire quanto costa la versione del 1947, ma può superare i 7.000 euro, ammesso che si trovi. Il prezzo così elevato non è certo dovuto alle particolari qualità della fotocamera, che non era altro che una Contax costruita in Ucraina, ma a tutti gli eventi storici che si sono prodotti dopo la seconda guerra mondiale, come l'occupazione da parte della Unione Sovietica di Dresda, patria della Zeiss e della Contax oltre che di moltissime officine di produzione fotografica tedesche, e il conseguente trasferimento di macchinari per la produzione della Contax a Kiev insieme all'assistenza di tecnici tedeschi. Questo è il vero motivo del costo delle prime Kiev;
Si può quindi comprendere perché l'Olympia Sonnar sia un oggetto da collezione, averlo significa possedere un pezzo della storia del mondo.
Le versioni più recenti del Sonnar 180mm f/2.8, prodotte dopo la riunificazione tedesca, hanno introdotto migliorie come il trattamento antiriflesso multistrato, che migliora le prestazioni in condizioni di controluce. Tuttavia, l'Olympia Sonnar originale rimane un simbolo di innovazione e qualità, un pezzo di storia che continua ad affascinare appassionati e collezionisti.

Terminata la parte tecnica e storica si può parlare delle prestazioni "sul campo". L'obiettivo può essere adattato al formato 35 mm, di regola con innesto a vite M 42, tramite un accessorio fabbricato dalla stessa Pentacon, e questo mi ha dato la possibilità di provarlo sia con la Kiev 60 sia con una fotocamera 35 mm e, infine, con la Canon 5D.
Poiché si tratta di un discreto numero di fotografie ho deciso di dividerle in tre parti, con la Kiev 60 (quindi con il formato 6x6), con la 35 mm analogica e con la digitale full frame. Osservo che per queste prove in digitale è meglio utilizzarne una vecchia, come la 5D che è vecchia per davvero, perché non vi sono algoritmi e A.I. che ne falsino (ancor di più visto che parliamo di digitali) i risultati.
Non è consigliabile usare una digitale non full frame perché l'effetto teleobiettivo diverrà troppo spinto.
Le Fotografie con la Kiev 60 (6x6)
Le Fotografie con la reflex 35 mm
Le Fotografie con la Canon Eos 5D ( full frame)