Rolleiflex F

Prodotta dal 1960/1981 dalla Rollei Fototechnic di Franke& Hiedecke.
L'ottica di ripresa è un Planar 80mm f.2.8. Tempi di scatto da 1 secondo a 1/500 di secondo, otturatore centrale che sincronizza con il flash su tutti i tempi.
Dispone di un esposimetro coassiale alla ghiera di messa a fuoco; in genere se la fotocamera è stata conservata nella sua  custodia l'esposimetro è ancora funzionante.
Facilitato il caricamento della pellicola perché è sufficiente passare il film tra i due rulli interni ed agganciarlo al rullo ricevitore; la fotocamera si fermerà automaticamente al primo fotogramma, ciò accade perché il sensore meccanico avverte l'ispessimento della carta di protezione della pellicola quando tra i rulli passa anche la pellicola, e fa partire il meccanismo di blocco al primo fotogramma. Per far scattare una Rolleiflex senza pellicola bisogna girare in senso antiorario la manovella di riavvolgimento. Delle particolari vicende che portarono alla nascita della Rolleiflex e quindi dell'impiego della manovella ne parlo nel mio libro Gli Strumenti per Fotografare.
L'innesto dei filtri è baionetta Rollei, tuttavia con appositi adattatori è possibile montare i tradizionali filtri a vite.
La Rolleiflex F è una delle fotocamere più desiderate, tuttavia è necessario che non sia stata molto sfruttata, perché non solo la riparazione è costosa, ma sono pochissimi in Italia in riparatori in grado di farlo, quelli che c'erano sono diventati molto anziani o sono morti. Gli improvvisati spesso combinano molti guai, la parte che meno riescono a riparare è la spaziatura dei fotogrammi, i meccanismi della Rolleiflex sono molti e complicati.
Se intendete comprare una Rolleiflex, una qualsiasi, accertatevi del suo funzionamento e per farlo è necessario scattare un rullo di prova. Se acquistate un apparecchio del genere tra l'altro molto costoso, senza garanzia mettete a rischio i vostri soldi.
Punto debole di questa fotocamera, oltre alla sua particolare complessità, è la cinghia a tracolla di trasporto. Questa si aggancia alla fotocamera tramite un curioso sistema a bocca di coccodrillo, ma tutto il peso di un chilo e trecento grammi è sostenuto da una sottile striscia di cuoio che se già non era robusta all'epoca, oggi è fragilissima. E' incredibile come alla Rollei non abbiano pensato che una fotocamera così pesante avesse bisogno di una tracolla larga e robusta, tuttavia ci hanno pensato i cinesi che vendono tali tracolle con gli agganci a coccodrillo.
Pensate cosa potrebbe accadere se la vostra preziosa Rolleiflex cadesse a terra.
Su questa Rolleiflex ho realizzato due video
 
 
 
Fotografie
Il formato quadrato concentra la massima attenzione al centro, un ritratto con questo formato, darà il massimo della rilevanza al soggetto quando è posto al centro,

L'incisione dello Zeiss Planar può essere un problema per il ritratto, in questa seconda fotografia si è volutamente sfocata l'immagine.

Per rompere l'equilibrio basta spostare il soggetto dal centro; si noti come si stacca il soggetto dallo sfondo, sembra quasi tridimensionale.

 


Simulazione delle posizioni delle Muse, Cuma.

Sotto, una serie di autoritratti nelle vetrine
Sotto, ritratto per strada,
C'era chi diceva che le biottiche non erano adatte per i ritratti per la posizione "ventrale" della fotocamera, lo stesso che scattava fotografie assolutamente piatte e prive di contrasto per poi far fare tutto il resto allo stampatore
Sotto, anche con il colore e con i paesaggi la Rolleiflex dimostra le sue qualità anche se con i paesaggi si ritiene sia necessario il formato rettangolare, ma sono regole che, oltre a non essere di natura divina, lasciano il tempo che trovano.
Il fotografo è libero di fare ciò che vuole.